La distinzione fra sementi OGM e sementi "naturali"
Negli Stati Uniti la legge non consente la distinzione tra le sementi ogm e non ogm. Ciò accade sulla base di un principio di sostanziale equivalenza che si sta estendendo alle disposizioni dell’Unione Europea. Ai fini della brevettazione la pgm è differente da quella naturale, mentre ai fini della sua autorizzazione al commercio è sostanzialmente equivalente! I tentativi di stravolgimento delle attuali disposizioni passano attraverso:
- introduzione del principio di coesistenza tra coltivazioni ogm e coltivazioni non ogm
- introduzione di una soglia di tolleranza dello 0,9% tra prodotti che vanno etichettati come ogm e quelli che possono essere commercializzati senza tale indicazione
- introduzione di una soglia di tolleranza anche nelle sementi e non solo negli alimenti.
Tutti e tre questi punti contengono dei paradossi.
-Come si può parlare di coesistenza quando le pgm trasmettono la manipolazione genetica attraverso il polline che si diffonde con il vento e con gli insetti?
- Come si può pensare che la soglia dello 0,9% possa costituire il confine tra un prodotto da etichettare come ogm ed uno che possiamo indicare come non ogm?
- Come si può giustificare una soglia di tolleranza di ogm nelle sementi e dire che si vuole prevenire la contaminazione e perseguire la separazione tra ogm e non ogm?
La presenza di una percentuale di ogm nei semi destinati alle coltivazioni normali, porterà ad una contaminazione predeterminata, inoltre con questa soglia le società sementiere non avranno alcun motivo di affrontare i maggiori costi per produrre sementi senza ogm.
Il risultato finale è che progressivamente tutta l’agricoltura diverrà un po’ contaminata e verrà meno la motivazione per il consumatore di pagare qualcosa in più per le produzioni di qualità che vengono dal territorio, con tutti gli effetti negativi per l’economia e l’ambiente del nostro paese.
Articolo su http://sementi.blogspot.com/
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