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20.10.06

Agribosco: l'antica tradizione umbra a tavola

da GreenPlanet
Questa è Agribosco e tali sono i principi che guidano l'azienda, modellata per garantire ai propri clienti la provenienza delle materie prime utilizzate e l’assoluta professionalità e cura di ogni fase del processo produttivo. Cereali secchi, legumi secchi e farine macinate a pietra, confetture e composte di frutta, legumi pronti in vaso di vetro, creme per condimenti, ma soprattutto il farro, un cereale antico e ricco di proprietà: questi i prodotti principali di un'azienda che ha i propri stabilimenti produttivi e di stoccaggio a Sigillo in provincia di Perugia, all’interno del Parco Naturale del Monte Cucco, una delle zone più belle e incontaminate d’Italia, e che opera nell'ambito del Consorzio Agrobiologico Agribosco, composto da 91 agricoltori di Umbria, Marche, Toscana, Piemonte e Lombardia. Le sementi utilizzate dai coltivatori del Consorzio vengono fornite e garantite dalla Agribosco che cura anche il progetto “Sementi Antiche”, ovvero la cura e la valorizzazione delle sementi originarie dell'Umbria e quindi della sua biodiversità. “Con la collaborazione scientifica di diversi istituti di ricerca di fama internazionale” dice Marzio Presciutti Cinti, direttore generale di Agribosco “siamo riusciti a portare in purezza più di 700 varietà di Farro Triticum Dicoccum originario delle valli umbre. Successivi studi condotti in collaborazione con l'università di Perugia ci hanno permesso poi, di selezionarne 6 varietà che, grazie all'ausilio di test salutisco-nutrizionali, hanno rivelato ottimi indici glicemici e di svuotamento gastrico, e quindi un'ottima capacità di favorire l'assobimento di zuccheri e la digestione. Il nostro obiettivo è combattere il sempre più dilagante problema delle intolleranze e delle allergie alimentari, che possono trovare origine proprio nella modificazione della struttura proteica e glutinica del seme”. Questo importante lavoro trova la sua sintesi con la Carta d'Identità del prodotto, posta proprio sul fronte etichetta. Nella Carta d'Identità è riportato il nome del coltivatore socio del Consorzio, il luogo di coltivazione e la quantità realizzata per quel lotto. Inoltre la filiera di produzione è certificata secondo lo standard UNI 10939-2001, un insieme di regole estremamente dettagliate che garantiscono il consumatore non solo sulla provenienza del prodotto, ma anche su tutte le lavorazioni intermedie che le materie prime subiscono, dal campo fino ad arrivare al prodotto finito. L'ultimo nato in casa Agribosco si chiama Agri-Bio-Pellet, una novità assoluta nel campo delle fonti alternative di ricaldamento. E' sempre più diffusa infatti, negli ultimi tempi l'utilizzo di caldaie domestiche o condominiali alimentate a pellet. Sotto questo aspetto Agri-Bio-Pellet rappresenta l'unica alternativa biologica del settore. I pellet in questione infatti, sono realizzati esclusivamente con pule, crusche e cereali provenienti da agricoltura biologica. “Questo è solo uno dei tanti momenti del nostro lavoro che si basa essenzialmente sul rispetto assoluto per i cicli della natura e che ci ha condotto a sviluppare l’agricoltura biologica nelle aree più verdi e incontaminate del centro Italia” dice Marzio Presciutti Cinti “lontano dalle grandi aree indistrializzate e di coltivazioni intensiva e convenzionale del terreno. Così facendo cerchiamo di dare il nostro contributo per evitare l’abbandono delle campagne ridando valore ad un prodotto autentico e puro. Tutta la nostra organizzazione è orientata al raggiungimento di due obiettivi primari: la qualità dei prodotti e l'efficienza dei processi, eliminando sprechi e diseconomie che nuocerebbero inevitabilmente al consumatore”.
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