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20.12.05

Ristretto l'import di sementi di mais OGM in USA

Lo scorso anno, l'azienda agrochimica Syngenta aveva ammesso di aver venduto sementi di mais OGM non autorizzato (Bt10) agli agricoltori statunitensi per quattro anni, e che questo mais illegale era entrato anche sul mercato europeo. Successivamente, Syngenta ha rifiutato di rendere pubbliche le informazioni necessarie alle autorità competenti per effettuare le analisi sugli alimenti ed i mangimi a base del mais illegale. La nuova decisione europea è applicabile alle importazioni dagli Stati Uniti di glutine di mais ed alla granella per mangimi. Recita: "Nonostante le richieste della Commissione, le autorità statunitensi non sono in grado di offrire alcuna garanzia dell'assenza di Bt10, considerando la mancanza di misure di segregazione e tracciabilità". Adrian Bebb, coordinatore della campagna OGM di Friends of the Earth ha commentato: "L'Europa ora ha istituito un bando de facto all'importazione di molti prodotti ad uso zootecnico dagli Usa. Le misure di emergenza di oggi saranno impopolari per il Governo Usa e l'industria biotech, ma cominceranno a proteggere il continente da altri prodotti contaminati. Syngenta ora deve assumere un comportamento trasparente e fornire ai Paesi europei le informazioni necessarie per test affidabili sulla contaminazione illegale di alimenti per uso umano e zootecnico già importati nell'Unione". "La popolazione non può essere sottoposta al rischio di piante geneticamente modificate mai testate e illegali. Questo incidente mostra la realtà di un'industria incompetente e compiacente, dell'assenza di un sistema regolatorio begli Stati Uniti e il collasso dei controlli europei sulle importazioni. Sono necessarie azioni immediate a livello internazionale per prevenire ulteriori contaminazioni per il futuro". Friends of the Earth chiede anche alla Commissione:
- una tempestiva revisione del sistema di monitoraggio europeo per garantire la protezione dei cittadini da sementi OGM non autorizzati;
- una pubblica inchiesta su come una società biotech possa aver venduto per 4 anni delle sementi "sbagliate" senza che nessuno ne venisse a conoscenza;
-che insista affinché sia Syngenta, l'inquinatore, a pagare i costi di tutte le analisi che sono necessarie, e non l'Unione (e, quindi, i consumatori europei).
La storia in sintesi
Tra il 2001 e il 2004 Syngenta ha venduto parecchie centinaia di tonnellate di sementi OGM Bt10 agli agricoltori Usa, confondendolo per un altro mais (Bt11). A differenza del Bt11, il Bt10 non è stato approvato per il consumo umano in nessun Paese del mondo. Si stima che circa 1.000 tonnellate del mais illegale siano entrate nella catena alimentare europea e che sia stato seminato in campi sperimentali in Francia e Spagna. Syngenta ha dichiarato che il mais Bt10 è "fisicamente identico" al Bt11, un'affermazione inizialmente accettata dai governi e dalla Commissione europea. Ma il mais OGM illegale contiene anche un gene che conferisce resistenza a un importante gruppo di antibiotici come, alla fine, la stessa Syngenta ha dovuto ammettere. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare, di recente ha emesso la dichiarazione (la trovate QUI completa in inglese): "Lo sviluppo commerciale di piante OGM destinate alla produzione di alimenti o mangimi zootecnici dovrà avere l'obiettivo di evitare geni che conferiscano resistenza ad antibiotici di importanza clinica in medicina e veterinaria. Le conclusioni del gruppo di lavoro sugli OGM sono che il gene di resistenza all'ampicillina non dovrà essere presente nelle piante OGM destinate al mercato e che il suo uso debba essere limitato alle sole piante coltivate nei campi sperimentali".