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25.1.06

Considerazioni sull'acquisto di Seminis da parte di Monsanto

L'acquisizione di Seminis da parte di Monsanto è stata coerente con il riposizionamento dell'industria agrobiotecnologica nell'agroalimentare. Se alle sue origini l'industria biotecnologica aveva cercato di sfruttare le complementarità e le economie di scopo nelle attività connesse alle "scienze della vita" (in particolare, farmaceutica e agricoltura), dalla fine degli anni '90, farmaceutica e agrochimica hanno intrapreso traiettorie separate d sviluppo. Delle cinque grandi multinazionali agrobiotecnologiche (Syngenta, Monsanto, Bayer, Dow e DuPont), solo la Bayer (ultima arrivata nelle agrobiotecnologie) è presente in entrambi i campi di attività. Per quel che riguarda la Monsanto, nel 1999 Pharmacia aveva acquisito l'impresa e separato le attività farmaceutiche da quelle agrochimiche. Nel 2003 la Monsanto, specializzata ormai nell'attività agrochimica-sementiera, era stata collocata sul mercato azionario, mentre la Pfitzer acquisiva Pharmacia. L'ultima mossa della Monsanto rappresenta una novità. Le grandi imprese agrobiotecnologiche sono, infatti, presenti soprattutto nei mercati delle commodities agricole; con quest'acquisizione la Monsanto si espande nel mercato delle specialities . Ancora una volta quest'impresa mostra di amare le sfide. La modificazione genetica delle caratteristiche nutrizionali o funzionali è, infatti, generalmente regolata da più geni e (se questo fosse veramente l'obiettivo) è molto più complessa delle trasformazioni monogeniche (come la resistenza agli erbicidi o agli insetti). La manipolazione, inoltre, è molto più visibile, essendo frutta e verdura destinate anche al mercato del fresco, e quindi ancora più soggetta allo scrutinio del pubblico. In questo comparto, inoltre, la Monsanto avrà un confronto molto più diretto con la grande distribuzione, che in Europa ha un ruolo leader nel coordinamento delle filiere dell'ortofrutta e che finora ha assunto una posizione contraria alla diffusione degli Ogm.