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4.4.06

I controlli Ue su sementi, tuberi e piantine

Un altro passo verso l'uniformità legislativa della Comunità. Dal 18 febbraio 2005, infatti, anche sotto il profilo dei controlli da effettuare su sementi e materiali di moltiplicazione l'Italia si allineerà alla normativa dell'Unione Europea, recependo la Direttiva 2003/61/CE. Lo stabilisce il Decreto legislativo n.331del 13 dicembre 2004, che dispone controlli a campione su: sementi di piante foraggere, sementi di cereali, materiali di moltiplicazione vegetativa della vite, piantine di ortaggi, materiali di moltiplicazione di ortaggi (eccettuate le sementi), materiali di moltiplicazione delle piante da frutto e piante da frutto destinate alla produzione di frutti, materiali di moltiplicazione delle piante ornamentali, sementi di barbabietole, sementi di ortaggi, tuberi-seme di patate, sementi di piante oleaginose e da fibra. Di tutti questi materiali presenti sul mercato verranno presi dei campioni tramite sondaggi. Tutte le prove e le analisi, decise a livello comunitario e svolte solo da autorità statali o persone giuridiche che agiranno sotto la diretta responsabilità dello Stato, dovranno essere di carattere comparativo e mirate a stabilire che i campioni controllati siano conformi ai parametri previsti, con lo scopo di armonizzare i metodi tecnici di certificazione. Inoltre potranno essere finanziate con fondi comunitari. Il Decreto legislativo contiene, infine, anche una clausola di cedevolezza che riguarda la competenza legislativa delle provincie autonome di Trento e di Bolzano. In pratica essa stabilisce che, finché esse non abbiano provveduto a recepire la Direttiva 2003/61/CE, si applicano le norme contenute nel Decreto legislativo stesso.
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