Sementi con presenza di Ogm: preoccupazione della Cia sul livello tecnico dei controlli
La Cia-Confederazione italiana agricoltori, nell’attesa di sapere come il ministro delle Politiche agricole Giovanni Alemanno si orienterà rispetto alla fissazione o meno di una soglia di tolleranza per eventuali presenze accidentali di Ogm nei sementi di soia e mais, esprime preoccupazione per il sistema di controlli che dovranno rilevare tale contaminazione. Auspica, quindi, che le autorità competenti prescrivano per tutti i laboratori autorizzati le stesse tecniche di campionamento e di rilevazione e che queste siano le più rigorose possibili.
La Cia rileva, infatti, come, in particolare per le sementi, il metodo di campionamento è un fattore critico fondamentale per una corretta analisi delle impurità. La presenza di Ogm in minime tracce all’interno di un lotto di seme necessita di vari campioni prelevati uniformemente nello stesso lotto, per incorrere il meno possibile in risultati erronei che potrebbero dare sia falsi positivi che falsi negativi. Ciò è stato dimostrato più volte in passato quando un primo risultato negativo di un’analisi, veniva smentito da uno successivo eseguito sullo stesso lotto.
L’agricoltore - sottolinea la Cia - ha bisogno di risultati certi che non lo penalizzino rispetto agli impegni che a sua volta dovrà assumere nei confronti delle industrie di trasformazione e, più in generale, del mercato.
Secondo la Cia, sarebbe, dunque, importante che già per queste semine le autorità di controllo utilizzassero uniformemente il metodo di campionamento Ista, già ampiamente collaudato a livello internazionale ed applicato anche dall’Italia per alcune specifiche certificazioni. Nondimeno sarebbe opportuno nominare un’autorità centrale che abbia funzioni di coordinamento nei confronti dei diversi centri e livelli di controllo (Asl – Nas – Istituti di analisi).
La Cia rileva, infatti, come, in particolare per le sementi, il metodo di campionamento è un fattore critico fondamentale per una corretta analisi delle impurità. La presenza di Ogm in minime tracce all’interno di un lotto di seme necessita di vari campioni prelevati uniformemente nello stesso lotto, per incorrere il meno possibile in risultati erronei che potrebbero dare sia falsi positivi che falsi negativi. Ciò è stato dimostrato più volte in passato quando un primo risultato negativo di un’analisi, veniva smentito da uno successivo eseguito sullo stesso lotto.
L’agricoltore - sottolinea la Cia - ha bisogno di risultati certi che non lo penalizzino rispetto agli impegni che a sua volta dovrà assumere nei confronti delle industrie di trasformazione e, più in generale, del mercato.
Secondo la Cia, sarebbe, dunque, importante che già per queste semine le autorità di controllo utilizzassero uniformemente il metodo di campionamento Ista, già ampiamente collaudato a livello internazionale ed applicato anche dall’Italia per alcune specifiche certificazioni. Nondimeno sarebbe opportuno nominare un’autorità centrale che abbia funzioni di coordinamento nei confronti dei diversi centri e livelli di controllo (Asl – Nas – Istituti di analisi).
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