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2.12.06

Agricoltura libanese in ginocchio. Carenza di sementi.

In Libano si fanno ancora i conti per capire quant'è costata la guerra in termini economici. Secondo un rapporto della Fao diffuso oggi, i danni e le perdite all’agricoltura, alla pesca e al settore forestale causati dalle ostilità della scorsa estate ammonterebbero a 280 milioni di dollari. Il conflitto ha colpito il settore agricolo in modo diretto, per via dei bombardamenti che hanno danneggiato o distrutto le coltivazioni, gli allevamenti e le attrezzature agricole. Ma molto più grave, secondo la Fao, è stato l’impatto economico indiretto del conflitto in termini di perdita dei mercati e di posti di lavoro.I bombardamenti hanno avuto come bersaglio principalmente il sud del Libano e i sobborghi sud di Beirut, aree tra le più povere del paese. Nel Libano meridionale, l’agricoltura rappresenta quasi il 70 per cento delle fonti di reddito delle famiglie. Le perdite maggiori sono attribuite all’impossibilità di accedere ai campi durante il conflitto, che ha coinciso con un momento cruciale per il raccolto di alcune coltivazioni destinate all’esportazione (soprattutto frutta e patate). Secondo il rapporto, buona parte della produzione di quest'anno è rimasta a marcire nei campi. Per di più, molti campi agricoli saranno inutilizzabili fiché non verranno rimosse le bombe inesplose. Questa è la situazione per il 25 per cento della terra coltivata del sud del Libano, dove il totale delle perdite finanziarie del settore agricolo ammonta a circa 232 milioni di dollari. Ingenti danni, per il Libano, si registrano anche nei settori dell'allevamento (22 milioni), della pesca (9,7) e in quello forestale (16). Per sostenere la popolazione libanese, la Fao sta cercando 17 milioni di dollari che serviranno a distribuire sementi, piante e fertilizzanti ai contadini che si erano indebitati contando sul raccolto per ripagare le somme ricevute in prestito. Secondo l’agenzia Onu, queste attività devono però essere svolte in stretto coordinamento con le autorità addette allo sminamento. Altri interventi prevedono la ditribuzione di capi di bestiame, foraggio e prodotti veterinari agli allevatori, la ricostruzione delle strutture per la pesca e la mappatura dei danni forestali.