Brevetti, Design Industriale, Circuiti Integrati e Varietà Vegetali
Al momento di partire da Baghdad nel giugno del 2004 per il presunto "trasferimento di sovranità" Paul Bremer, ex amministratore della Coalition Provisional Authority (CPA), ha lasciato dietro di sé un centinaio di ordini emanati in qualità di capo dell'autorità di occupazione in Iraq. Tra questi c'è l'ordine 81 su "Brevetti, Design Industriale, Circuiti Integrati e Varietà Vegetali".
La nuova legge è presentata come necessaria ad assicurare la fornitura di sementi di buona qualità in Iraq e a facilitare l'accesso dell'Iraq al WTO. I reali effetti saranno di facilitare la penetrazione nel sistema agricolo iraqeno dei giganti corporativi, che controllano il commercio di semi a livello globale, come Monsanto, Syngenta, Bayer e Dow Chemical. Eliminare la competizione dei contadini è, per queste compagnie, un prerequisito all'apertura di operazioni in Iraq, e la nuova legge garantisce loro questo risultato. Appropriarsi del primo scalino della catena alimentare sarà il prossimo passo. Inoltre la nuova legge sui brevetti promuove specificamente la commercializzazione di semi geneticamente modificati (GM) in Iraq. Nonostante la accanita resistenza di contadini e consumatori in tutto il mondo le stesse compagnie stanno spingendo i contadini in varie parti del mondo all'utilizzo di sementi che incrementeranno i profitti aziendali. Contrariamente a quanto sostenuto dall'industria, le sementi GM non riducono l'uso di pesticidi, ma pongono una minaccia all'ambiente e alla salute pubblica incrementando allo stesso tempo la dipendenza dei contadini dal business agricolo. In alcuni paesi come l'India il rilascio "accidentale" di colture GM è stato deliberatamente, visto che la separazione di colture GM e colture non-GM non è realizzabile. Una volta introdotto nel ciclo agricolo/ecologico, non c'è via d'uscita o soluzione allinquinamento genetico. Secondo il WTO l'Iraq avrebbe una serie di opzioni legali per attenersi alle regole dell'organizzazione sulla proprietà intellettuale ma gli USA hanno semplicemente deciso che l'Iraq non deve conoscerle o sperimentarle.
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