Informazioni sull'import export di sementi e sui volumi di acquisto e vendita online di semi.

25.11.05

Brevetti, Design Industriale, Circuiti Integrati e Varietà Vegetali

Al momento di partire da Baghdad nel giugno del 2004 per il presunto "trasferimento di sovranità" Paul Bremer, ex amministratore della Coalition Provisional Authority (CPA), ha lasciato dietro di sé un centinaio di ordini emanati in qualità di capo dell'autorità di occupazione in Iraq. Tra questi c'è l'ordine 81 su "Brevetti, Design Industriale, Circuiti Integrati e Varietà Vegetali".
La nuova legge è presentata come necessaria ad assicurare la fornitura di sementi di buona qualità in Iraq e a facilitare l'accesso dell'Iraq al WTO. I reali effetti saranno di facilitare la penetrazione nel sistema agricolo iraqeno dei giganti corporativi, che controllano il commercio di semi a livello globale, come Monsanto, Syngenta, Bayer e Dow Chemical. Eliminare la competizione dei contadini è, per queste compagnie, un prerequisito all'apertura di operazioni in Iraq, e la nuova legge garantisce loro questo risultato. Appropriarsi del primo scalino della catena alimentare sarà il prossimo passo. Inoltre la nuova legge sui brevetti promuove specificamente la commercializzazione di semi geneticamente modificati (GM) in Iraq. Nonostante la accanita resistenza di contadini e consumatori in tutto il mondo le stesse compagnie stanno spingendo i contadini in varie parti del mondo all'utilizzo di sementi che incrementeranno i profitti aziendali. Contrariamente a quanto sostenuto dall'industria, le sementi GM non riducono l'uso di pesticidi, ma pongono una minaccia all'ambiente e alla salute pubblica incrementando allo stesso tempo la dipendenza dei contadini dal business agricolo. In alcuni paesi come l'India il rilascio "accidentale" di colture GM è stato deliberatamente, visto che la separazione di colture GM e colture non-GM non è realizzabile. Una volta introdotto nel ciclo agricolo/ecologico, non c'è via d'uscita o soluzione allinquinamento genetico. Secondo il WTO l'Iraq avrebbe una serie di opzioni legali per attenersi alle regole dell'organizzazione sulla proprietà intellettuale ma gli USA hanno semplicemente deciso che l'Iraq non deve conoscerle o sperimentarle.

22.11.05

Impiego delle sementi e dei materiali di riproduzione vegetativa nell'agricoltura biologica

La Commissione Europea sancisce le modalità operative per conciliare produzione alimentare, conservazione delle risorse non rinnovabili e protezione dell'ambiente naturale, in modo da soddisfare i bisogni della popolazione attuale senza compromettere le possibilità delle popolazioni future di soddisfare i propri.
L'agricoltura biologica comporta l'utilizzo delle sementi ottenute secondo metodi biologici.
Affinché gli agricoltori e le aziende possano più facilmente reperire le sementi prodotte secondo metodi biologici, gli Stati membri devono istituire una base dati on line nella quale i fornitori di sementi possano registrare le sementi e i tuberi-seme di patate, prodotti secondo il metodo di coltivazione biologico, che intendono immettere sul mercato.
Qualora non siano disponibili sementi della specie che un coltivatore biologico desidera produrre o non siano disponibili varietà adeguate, è possibile chiedere all'organismo di controllo una deroga per poter utilizzare delle sementi di tipo non biologico.
Per le specie per le quali in futuro saranno disponibili quantitativi sufficienti di sementi ottenute con metodo biologico non dovrebbe essere autorizzata l'utilizzazione di sementi e di tuberi-seme di patate non ottenuti con il metodo di produzione biologico. Sarà quindi fissato quanto prima possibile un elenco delle specie escluse dal campo di applicazione della deroga.
In attesa che siano adottati criteri adeguati a livello comunitario, le disposizioni applicabili ai materiali di riproduzione vegetativa diversi dai tuberi-seme di patate sono lasciate a discrezione degli Stati membri.

15.11.05

La distribuzione delle sementi

L’Istat rende disponibili i principali risultati, riferiti al 2004, dell’indagine sulla distribuzione delle sementi. La rilevazione è censuaria e riguarda tutte le imprese che operano con il propriomarchio o con marchi esteri nell’immissione al consumo dei prodotti sementieri. A partire dall’anno 2002, l’indagine rileva i dati sulla provenienza, nazionale o estera, delle singole tipologie di sementi distribuite, mentre dal 2003 viene rilevata anche la distribuzione delle sementi consentite in agricoltura biologica. Con il termine semente o seme sono indicate differenti tipologie di prodotti. La sua capacità germinativa varia da specie a specie e può durare anche per più anni. Pertanto, l’anno di distribuzione delle sementi può non coincidere con quello diproduzione o di importazione. Da sottolineare, infine, che le quantità di sementi distribuite fanno riferimento all'anno solare (diversamente dai dati di superficie seminata che si riferiscono all’annata agraria 1° novembre/30 ottobre dell’anno successivo).

2.11.05

La distinzione fra sementi OGM e sementi "naturali"

Negli Stati Uniti la legge non consente la distinzione tra le sementi ogm e non ogm. Ciò accade sulla base di un principio di sostanziale equivalenza che si sta estendendo alle disposizioni dell’Unione Europea. Ai fini della brevettazione la pgm è differente da quella naturale, mentre ai fini della sua autorizzazione al commercio è sostanzialmente equivalente! I tentativi di stravolgimento delle attuali disposizioni passano attraverso:
- introduzione del principio di coesistenza tra coltivazioni ogm e coltivazioni non ogm
- introduzione di una soglia di tolleranza dello 0,9% tra prodotti che vanno etichettati come ogm e quelli che possono essere commercializzati senza tale indicazione
- introduzione di una soglia di tolleranza anche nelle sementi e non solo negli alimenti.
Tutti e tre questi punti contengono dei paradossi.
-Come si può parlare di coesistenza quando le pgm trasmettono la manipolazione genetica attraverso il polline che si diffonde con il vento e con gli insetti?
- Come si può pensare che la soglia dello 0,9% possa costituire il confine tra un prodotto da etichettare come ogm ed uno che possiamo indicare come non ogm?
- Come si può giustificare una soglia di tolleranza di ogm nelle sementi e dire che si vuole prevenire la contaminazione e perseguire la separazione tra ogm e non ogm?
La presenza di una percentuale di ogm nei semi destinati alle coltivazioni normali, porterà ad una contaminazione predeterminata, inoltre con questa soglia le società sementiere non avranno alcun motivo di affrontare i maggiori costi per produrre sementi senza ogm.
Il risultato finale è che progressivamente tutta l’agricoltura diverrà un po’ contaminata e verrà meno la motivazione per il consumatore di pagare qualcosa in più per le produzioni di qualità che vengono dal territorio, con tutti gli effetti negativi per l’economia e l’ambiente del nostro paese.